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Sto caricando le informazioni... Time of Contempt (The Witcher, #4) (originale 1995; edizione 2013)di Andrzej Sapkowski
Informazioni sull'operaIl tempo della guerra di Andrzej Sapkowski (1995)
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Siamo arrivati al quarto volume e comincio ad avere sentimenti ambivalenti verso questa saga: adoro il realismo con cui vengono trattati i temi difficili ed il fatto che non esistano i buoni e i cattivi; il mix di fantasy e thriller politico poi continua a funzionare alla perfezione, non c'è mai niente di forzato. Il problema però è che non riesco a capire dove si voglia andare a parare. Non c'è uno scopo da raggiungere o una vicenda di cui aspettiamo di vedere la conclusione, è ancora tutto vago e frammentario e a questo punto non so se le cose cambieranno mai, temo sia una precisa scelta stilistica dell'autore: concentrarsi su singoli momenti di tensione narrativa senza creare una trama ad ampio raggio. In particolare qui l'inizio è molto lento, poi per fortuna verso la metà il ritmo si fa serrato, quasi convulso in certi momenti, tanto che ho provato quella familiare sensazione di curiosità bruciante che non ti fa smettere di girare pagina per scoprire cosa succederà. Ancora una volta le scene più interesanti ce le regala Ciri, che si dimostra un personaggio molto più interessante e complesso di Geralt, qui poco più che spettatore. Spero che gli sviluppi promettenti con cui si è chiuso il volume vengano ripresi ed approfonditi nel prossimo, perchè non credo che sopporterei un altro libro in cui si gira a vuoto la maggiorparte del tempo, ho bisogno di concretezza. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle SerieÈ contenuto inGeralt | Ciri di Анджей Сапковский (indirettamente)
Tre ombre cavalcano nella notte. Sono tre sicari, lanciati all'inseguimento della loro prossima vittima. Tuttavia non sanno di essere a loro volta seguiti da una creatura pi©£ forte e pi©£ resistente di qualsiasi essere umano: Geralt di Rivia, l'assassino di mostri. In circostanze normali, lo strigo non si sporcherebbe le mani per eliminare dei comuni criminali, ma stavolta ©· diverso. Perch©♭ quei tre sono stati assoldati per uccidere la principessa Ciri e, se ci riusciranno, il mondo intero sar© perduto: Ciri ©· la Fiamma di Cintra, la maga di cui parlano le profezie, l'unica forza in grado di contrastare i piani dell'imperatore di Nilfgaard - lo spietato conquistatore del Nord - e di riportare la pace tra i popoli della terra. Per questo ©· essenziale che Ciri arrivi sana e salva sull'isola di Thanedd, dove si stanno radunando tutti gli altri maghi. E Geralt ©· disposto a ogni sacrificio pur di proteggere il suo cammino. Per©ø nessuno pu©ø immaginare che la principessa non sar© al sicuro nemmeno sull'isola. Sebbene sia difesa da incantesimi potentissimi, le spie di Nilfgaard sono infatti sbarcate persino in quel luogo isolato. E adesso sono in attesa, pronte a colpire... Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)891.8538Literature Literature of other languages Literature of east Indo-European and Celtic languages West and South Slavic languages (Bulgarian, Slovene, Polish, Czech, Slovak, Serbo-Croatian, and Macedonian) Polish Polish fiction 1989–Classificazione LCVotoMedia:
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i rettili creparono e la maga è ancora viva, accidenti!
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«Il concetto di filosofia è estraneo alla Natura, Geralt di Rivia. Si è soliti chiamare filosofia i pietosi e ridicoli tentativi di comprendere la Natura intrapresi dagli uomini. Passano per filosofia anche i risultati di tali tentativi. È come se una barbabietola indagasse le ragioni e gli effetti della propria esistenza, denominando il frutto delle proprie riflessioni il secolare e misterioso Conflitto tra Tuberi ed Erbaggi, o considerasse la pioggia l’Imperscrutabile Forza Creatrice. Noi maghi non perdiamo tempo a fare ipotesi su che cosa sia la Natura. Sappiamo cos’è, perché siamo noi stessi Natura. Mi capisci?»
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