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Sto caricando le informazioni... La camera azzurra (originale 1964; edizione 2003)di Georges Simenon, Marina Di Leo (Traduttore)
Informazioni sull'operaLa camera azzurra di Georges Simenon (1964)
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Mi piace particolarmente come questo libro riesce a essere vicino, e contemporaneamente distante. Mi spiego meglio: la narrazione in terza persona dovrebbe (teoricamente) allontanare, anche solo di poco, il lettore, in più l'inizio in medias res porta ad una sorta di estraniamento, una sensazione di non-comprensione, che spinge alla lettura ma nell'immediato può suonare strana. Eppure... eppure sei totalmente preso dalla girandola di eventi, in una serie di riprese della realtà e del flashback, tanto reali e sincere, tanto veritiere, che all'inizio mi stupivo, ad ogni riga, che quel racconto fosse in terza e non in prima persona; davvero, ero meravigliata che una così sottile comprensione della psiche fosse legata ad una narrazione esterna. Avrei potuto dire di assistere alla lettura dei pensieri di Tony, il protagonista.In effetti tutto il romanzo non segue una trama vera e propria, se non quella che i pensieri e i ricordi (soprattutto i ricordi) di Tony creano lungo lo svolgersi delle pagine. E non prendetela come una critica, anzi: è questo che mi fa pensare, soprattutto, che "La Camera Azzurra" sia un ottimo, intrigante romanzo. Una grande lezione di scrittura narrativa; e una lettura dura, angosciante, perché l’autore ti mette presto in grado di immaginare quale potrà essere lo sviluppo dei eventi narrati. Se fin dal principio sai che il protagonista è in prigione, in attesa di un processo, che siano accadute cose gravi lo capisci subito. E non ci vuol molto a capire quali, se restiamo nel campo dei meri fatti. Quello che Simenon si riserva di raccontare, dopo che apparentemente ti ha già detto tutto, quello che ti inchioda dalla pagina, sono i fatti interiori. Devastanti. La parabola di un qualunque seduttore di paese che, all’inizio incuriosito, poi coinvolto consuma un ennesimo tradimento con una donna disponibile e determinata. Poi attraversa un inferno di lampeggiante consapevolezza, ignavia, rifiuto di una realtà che tutto qualifica come incredibile. I suoi tentativi patetici d'esser "buono" purché la catastrofe non sfiori lui e i suoi. E infine arriva all’assunzione di colpa, all’accettazione quasi eroica di un castigo giuridicamente eccessivo ma da lui moralmente voluto, più che subito. Questi gradini successivi ne fanno un personaggio così vivo e vero e doloroso che alla fine non puoi non averne una compassione disperante. Ugualmente indimenticabile la lucida perseveranza dell’antagonista, una donna che solo alla fine svelerà davvero chi e cosa è; e già per capirlo varrebbe la pena di aver letto questo romanzo grande. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Elenchi di rilievo
A new translation of Simenon's gripping novel about lives transformed by deceit and the destructive power of lust. It was all real: himself, the room, Andrée still lying on the ravaged bed. For Tony and Andrée, there are no rules when they meet in the blue room at the Hôtel des Voyageurs. Their adulterous affair is intoxicating, passionate - and dangerous. Soon it turns into a nightmare from which there can be no escape. Simenon's stylish and sensual psychological thriller weaves a story of cruelty, reckless lust and relentless guilt. 'A wondrous achievement, brief, inexorable, pared to, and agonisingly close to, the bone, and utterly compelling; in short, a true and luminous work of art.' John Banville 'A double crime, a dark provincial scandal, and a dreadful sort of triumph . . . presented with shattering power' San Francisco Chronicle 'One of the greatest writers of the twentieth century . . . Simenon was unequaled at making us look inside, though the ability was masked by his brilliance at absorbing us obsessively in his stories' Guardian 'A supreme writer . . . unforgettable vividness' Independent Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)843.912Literature French and related languages French fiction Modern Period 20th Century 1900-1945Classificazione LCVotoMedia:
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Ritornare a leggere Simenon dopo svariati decenni mi ha dato un strana e indefinibile sensazione, come se il tempo non fosse mai passato. Non sono comunque rimasto deluso da questa storia, ambientata nella provincia francese, non molto diversa da quella italiana, dove tutti sembrano farsi gli affari propri e ti ritrovi invece che tutti sanno tutto di te, in un taglia e cuci che va oltre ogni previsione, dando il peggio in assoluto quando l’argomento è scabroso, tipo tradimenti e affini.
C’è molto lavoro psicologico nel romanzo, più che altro sull’uomo, che non riesce a capacitarsi di quello che sta succedendo, non rendendosi conto di essere caduto in una trappola micidiale ordita ad arte dalla sua amante, che rivela invece una personalità molto più decisa e marcata. Mi è sembrata, nel complesso, una specie di lezione sulle conseguenze di certi atteggiamenti non sufficientemente valutati per loro effettiva gravità tranne quando ormai è troppo tardi.
La partenza è in sordina, frasi che sembrano senza senso, atmosfera ovattata, ma di lì a poco gli avvenimenti precipitano in un crescendo emotivo che coinvolgerà anche il lettore.
L’uomo alla fine subirà le conseguenze di quello che ha provocato con il suo comportamento autocompiacente pagando duramente anche per le colpe non sue.
Non c’è che dire, Simenon si conferma un gran narratore, tensione, suspence, indagine psicologica, non manca proprio nulla tranne… Maigret… ( )