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Sto caricando le informazioni... Shoah (edizione 2003)di Claude Lanzmann (Regista)
Informazioni sull'operaShoah [1985 film] di Claude Lanzmann (Director)
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Claude Lanzmann a réalisé ce documentaire de 9h30 sur l'extermination des juifs d Europe sans utiliser une seule image d'archive. Pendant 11 ans il a interrogé des survivants, des témoins et d'anciens Nazis. "Shoah" est considéré par beaucoup comme l'une des oeuvres les plus importantes du cinéma mondial. (fonte: amazon.fr) Riedizione del più importante film sulla Shoah frutto di undici anni di ricerca e di lavoro.Uscito nel 1985, è considerato l'opera definitiva sullo sterminio degli ebrei e consta di nove ore di interviste ai sopravvissuti e di sopralluoghi che Lanzmann monta nella versione definitiva del film.Il passato non è documentato da materiali di repertorio ma è ricreato dalla testimonianza; affiora nelle testimonianze di sopravissuti, dalle dichiarazioni di collaborazionisti, nazisti, gente che ha vissuto con ruoli diversi l’orrore della Shoah.I racconti dei sopravvissuti si alternando ai loro silenzi davanti ai luoghi dello sterminio e rappresentano il dolore, più di ogni parola. “La grande arte di Claude Lanzmann consiste nel far parlare i luoghi, nel risuscitarli attraverso le voci e, al di là delle parole, nell'esprimere l'indicibile attraverso i volti. Non avrei mai immaginato una simile mescolanza di orrore e bellezza.” (Simone de Beauvoir).E’ considerato il più importante documentario sul tema della Shoah.L’opera è raccolta in un cofanetto che contiene quattro DVD e un libro con la prefazione di Simone de Beauvoir, e una presentazione del film di Moni Ovadia "Mostrare l'indicibile".(fonte: Ucei)
Claude Lanzmann’s 9-hour-and-23-minute documentary epic is made up of interviews with people who have knowledge of the Nazi extermination centers—whether as slave laborers, railroad workers, technicians, bureaucrats, or just onlookers. The film has fine, painful moments, and it’s widely regarded as a masterpiece. But some may feel that it lacks the moral complexity of a great work, and may also find it logy and diffuse, and exhausting right from the start. Appartiene alle Collane EditorialiThe Criterion Collection (663) Ha come supplemento
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