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Sto caricando le informazioni... Sapiens: A Brief History of Humankind (edizione 2014)di Yuval Noah Harari
Informazioni sull'operaSapiens : a brief history of humankind di Yuval Noah Harari
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Molto interessante, specialmente da leggere contemporaneamente a testi di psicologia, da un panorama completamente nuovo e spunti di riflessione molto ricchi ( ) La tesi che Harari espone in questo suo libro è semplice: L'Homo sapiens ha fatto fuori tutti i suoi concorrenti (e ce n'erano!) perché grazie a chissà quale mutazione ha imparato a "credere a sei cose impossibili prima di colazione". Le religioni sono messe allo stesso piano delle leggi o degli enti giuridici: parlano di cose che non esistono, ma che tutti (o quasi) accettano. Il punto di vista di Harari è sicuramente spiazzante e quindi ci costringe ad azionare il cervello e ripensare a quanto abbiamo sempre dato per scontato: per esempio il motivo per cui gli europei sono riusciti a dominare è per lui fondamentalmente la loro curiosità e il pensare in grande. L'unica parte che mi ha convinto poco è quella sul presente, dove l'autore è molto ottimista sulla nostra capacità di trovare tutta l'energia che vogliamo. È vero che finora siamo sempre riusciti a trovare qualcosa di nuovo, ma questa è per me soprattutto fortuna. Nota negativa sulla traduzione di Giuseppe Bernardi. Se in tre pagine io trovo due frasi che evidentemente sono errate vuol dire che c'è qualcosa che non va. Non posso nascondere la mia delusione nel leggere questo libro. Mi aspettavo un testo più professionale visto che è scritto da un professore universitario di storia. Certo, comprimere circa 2 milioni di anni di storia umana in poco più di 500 pagine non è facile. Poi, se si considera che un terzo del libro sono considerazioni sul futuro dell’Homo sapiens mi viene qualche dubbio sul senso di questo volumetto. Inizia scrivendo in maniera molto piacevole e scorrevole descrivendo i vari passaggi evoluzionistici dell’umanità che dai primi umanoidi che si sono diffusi dall’Africa nel resto del mondo, scoprendo l’uso del fuoco e cominciando, dopo la rivoluzione cognitiva, a comunicare fra loro e ad unirsi in piccoli gruppi. La comparsa dell’Homo Neanderthal e dell’Homo sapiens, la scomparsa dell’Homo Neanderthal. Prosegue con la descrizione della vita dei primi Homo sapiens raccoglitori-cacciatori. Ricalca lo stile della Genesi biblica ma, naturalmente, senza creazione bensì bing-bang ed evoluzione. Tuttavia, ho le prime perplessità quando comincia a descrivere la rivoluzione agricola e da subito la definisce una truffa. Secondo l’autore l’homo sapiens agricoltore ha peggiorato la sua condizione ed è meno felice del suo antenato raccoglitore-cacciatore. A sostegno di questa sua tesi la teoria che il raccoglitore-cacciatore fosse fisicamente più allenato, si nutrissero in maniera più vario e pertanto fossero più in salute. Avevano più tempo libero da dedicare alla famiglia e alla cura dei bambini. Al contrario gli agricoltori primitivi, secondo l’autore, nutrendosi dei pochi e sempre gli stessi prodotti erano fisicamente debilitati e più soggetti a malattie, dovevano lavorare più duramente e non avevano tempo libero. Inoltre, sempre secondo il professorone, gli agricoltori primitivi erano meno intelligenti dei raccoglitori-cacciatori perché questi ultimi dovevano sapere più cose sui segreti della natura e sul mondo che li circondava per poter sopravvivere. A riprova di ciò sostiene che i cervelli dei raccoglitori-cacciatori erano più voluminosi di quelli degli agricoltori. Pertanto la vita nomade è da preferire. Ma, per un inaccettabile scherzo della natura, gli agricoltori hanno più cibo a loro disposizione, si moltiplicano velocemente e si costituiscono in comunità più grandi e più complesse. Anche qui, l’Homo sapiens ha scelto la monogamia e il nucleo familiare a causa di scelte culturali errati e imposizioni religiose. Nel mondo animale ci sono vari esempi di famiglie allargate in cui i rapporti sessuali avvengono in totale libertà con il pregio che nessuno sa chi è il padre del nascituro per cui tutta la comunità se ne prende cura perché tutto si sentono responsabili. A suo tempo la scelta di questo tipo di rapporto sociale “secondo natura”, quindi, sarebbe stato preferibile. E’ fautore del caos e della dissoluzione della famiglia e naturalmente della massima libertà sessuale. I bambini non devono essere cresciuti in famiglia ma nella comunità (stato, governo mondiale). È incapace di mascherare la propria visione personale del mondo e cade spesso in contraddizione. Da una parte l’Homo sapiens è responsabile dell’estinzione di innumerevoli specie di animali e piante definendolo un serial killer ecologico per poi sostenere di non fidarsi di quelli che abbracciano gli alberi e urlano ai quattro venti che stiamo dissipando le risorse naturali perché la situazione non è disperata. La scienza, secondo lui, ha sempre trovato una soluzione, a patto che la lasciano fare. Tesse le lodi del periodo contemporaneo senza guerre (sigh!) in cui gli Homo Sapiens vivono felici nel lusso e nella prosperità. Non si accorge che noi Homo Sapiens a livello mondiale siamo già schiavi di multinazionali sovranazionali che ci indottrinano al pensiero unico, alla cultura unica, al mercato globale, al gregge unico. È compiaciuto del fatto che i vari paesi stanno perdendo sovranità nazionale a favore dell’internazionalismo e del sovranazionalismo e si auspica che l’umanità il prima possibile si liberi delle pastoie religiose ei raggiunga un governo mondiale unico. Le religioni sono costrutti della mente umana pertanto dobbiamo liberarcene perché limitano la scienza nel perseguire il nostro obiettivo di renderci immortali come gli dei. Ha simpatia solo per la religione Buddhista in quanto il loro obiettivo di eliminare la sofferenza umana è più compatibile al sogno dell’Homo sapiens di conquistare la felicità. Molto negative le religioni monoteiste maggiori dove il bersaglio principale è la religione cristiana e nello specifico principalmente la religione cattolica e il Papa. Questo attacco specifico non sorprende ed è in linea con quanto succede da anni a livello planetario. La religione cattolica con il proprio leader indiscusso, il Papa, è uno dei pochi ostacoli rimasti al progetto del governo unico planetario. Desidera un governo mondiale libero da restrizioni morali ed etici in favore della libertà sessuale. Spera che la scienza faccia evolvere l’uomo a superuomo (concetto molto poco nazista). Si spinge addirittura a sognare l’uomo immortale (progetto Gilgemesh). La scienza dovrebbe, con il dna disponibile in abbondanza, far rinascere i Neanderthal, intanto per un debito che abbiamo nei loro confronti per essere responsabili della loro estinzione e poi, già che ci siamo, li possiamo far lavorare al posto nostro, uno di loro può tranquillamente sostituire due Homo Sapiens. Secondo l’autore l’Homo sapiens per il tramite della religione, in maniera deplorevole, ha suddiviso l’umanità in uomini di rango, uomini comuni e schiavi. Tuttavia, ed ecco nuovamente le tre classi, auspica un futuro con robot super intelligenti, cyborg e schiavi (gli Homo sapiens). Alla scienza non devono essere posti limiti nel creare il Frankenstein del futuro, il quale non è il mostro che tutti pensano, ma il solo che può creare il superuomo del futuro che guarda a noi come noi oggi guardiamo ai Neanderthal. Capisco che non dev’essere facile vivere a Gerusalemme con il suo rapporto con le religioni e, soprattutto, con i suoi gusti sessuali. Questo malessere è palpabile ovunque nel libro. Questo libro non è un libro di storia e non è un libro di scienza, secondo me è un manifesto dell’onnipotenza dell’uomo. Secondo me glielo ha commissionato la massoneria. Poveretto. Originale, intelligente, brillante. Israeliano, di solida formazione accademica, dotato di ottima capacità divulgativa, Harari ripercorre con grande vivacità e comunicativa le tappe che hanno portato l'uomo sapiens a diventare il padrone della terra. Non è una storia in senso stetto, ma un itinerario attraverso i mutamenti, le acquisizioni, i progressi e i regressi del genere umano in una prospettiva di lunghissima durata e con lo sguardo puntato sulle possibilità (inquietanti) che si profilano per un futuro forse non molto lontano. Ammirevole la capacità dell'autore di dare organicita a un'immensa quantità di dati e di muoversi con disinvoltura e senza sbavature in ambiti diversissimi: politica, religione, storia, economia, filosofia, biologia cibernetica e molto altto ancora. Lettura consigliatissima purtoppo non in italiano (mal tradotto, pieno di refusi e con brutto titolo, "Da animali a dei") ma in una dello oltre trenta lingue in cui è stato tradotto questo successo planetario. Ottima l'edizione inglese curata dall'autore stesso
Much of Sapiens is extremely interesting, and it is often well expressed. As one reads on, however, the attractive features of the book are overwhelmed by carelessness, exaggeration and sensationalism. Jared Diamond hoort met Simon Schama, Bill Bryson en Charles Mann tot die zeldzame auteurs die inderdaad het grote verhaal vertellen. [...] Zijn recente werk, De wereld tot gisteren, is een brede vergelijking tussen de laatste primitieve samenlevingen, en de eenheidsworst die we nu 'beschaving' noemen. Diamond laat zien hoe 'primitief' we eigenlijk nog zijn, en hoe veel we van die volken kunnen leren. Hij zet aan tot denken. Harari laat de lezer in verwarring achter. [...] Harari beheerst de techniek, maar een 'groot verhaal' komt niet van de grond. Appartiene alle Collane EditorialiTascabili [Bompiani] (533) È contenuto inHa l'adattamentoPremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
From a renowned historian comes a groundbreaking narrative of humanity's creation and evolution that explores the ways in which biology and history have defined us and enhanced our understanding of what it means to be "human." Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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