Mi è piaciuto molto, mi ha perfino commossa, ad un certo punto.

Ma, ad essere oggettivi, mi pare che Matteo Cellini si sia scordato un po' troppo spesso di parlare in prima persona, e che quella persona avesse 17quasi18 anni.

A quell'età, secondo me, comunque stai, comunque sei messo col tuo corpo e quant'altro, non puoi impedirti di sognare anche (soprattutto?)cose belle, poi sicuramente ci sbatti il grugno, ma tant'è.
Mi sembra inverosimile l'immaginario di Cate, fatto solo ed esclusivamente di catastrofi, figuracce, prese in giro. Dài, anche il re degli sfigati a 17 anni sogna e si immagina situazioni in cui fare bella figura.

E poi le frasi che le vengono attribuite... mammamia!
Com'era?... Il profumo di caffè che riempe la cucina come macchie di dalmata?... No, vabbé, non era così, ma qualcosa di simile.
Va bene, hai trovato delle frasi belle(?), delle immagini originali, ma tienile per un altro libro, non metterle in bocca ad una ragazzina!

Presente lo stridore del gesso sulla lavagna?
Ecco.
Oppure quando ti si impigliano le unghie nella lana?
Ecco.
Oppure quando vedi qualcuno mangiare un limone a morsi?
Ecco.
Ogni poche pagine, quelle sensazioni lì. ( )