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Sto caricando le informazioni... The Language of Flowers. Vanessa Diffenbaugh (edizione 2012)di Vanessa Diffenbaugh
Informazioni sull'operaIl linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh
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"Non mi fido, come la lavanda. Mi difendo, come il rododendro. Sono sola come la rosa bianca, e ho paura. E quando ho paura, lascio che la mia voce siano i fiori." Questa è Victoria e "Il linguaggio segreto dei fiori" è la sua storia. La storia di come da un cuore che non conosce l’amore, grazie ad un piccolo fiore di nocciolo, può nascere l'amore più puro. Questo libro è stupendo, una fiaba moderna che coinvolge ed emoziona sin dal primo capitolo, anzi sin dal primo fiore, trattando temi difficili come l'abbandono infantile, il sistema dell'affido e il significato della famiglia e dell'amore. A metà della storia ho avuto il terrore di ritrovarmi davanti a "La solitudine dei numeri primi 2 la vendemmia" ma per fortuna mi sono sbagliata. Il cardo, la lavanda e la rosa bianca alla fine lasciano spazio a muschio e narcisi. (non so se si è capito, ma amo parlare attraverso il linguaggio segreto dei fiori) Vi consiglio davvero questo libro, io l'ho preso in prestito in biblioteca, ma personalmente appena avrò un po' di soldi comprerò anche io la mia copia de "Il linguaggio segreto dei fiori", anche perchè non vedo l'ora di scegliere la mia copertina. Ogni lettore infatti può scegliere tra diverse copertine, ognuna con un fiore diverso: Rosa rosa, grazia ed eleganza Gerbera, allegria Bouganvillea, passione Camomilla, forza nelle avversità Io ho già scelto la mia e voi?
At first blush it sounds like something Dickens might have come up with, had Dickens been deeply interested in flower arranging. In this absorbing and delicately wrought debut novel, Diffenbaugh heeds the creative-writing maxim: Write what you know. She has been a foster mother and has taught art and writing in low-income communities.This experience is discernible in The Language of Flowers. The idea that an angry young girl such as Victoria would actually be interested in flowers and their meanings seems implausible on one level, and yet Diffenbaugh uses to good effect the belief that evergreen hope lies nascent within most damaged kids. In the end, she offers a cautionary tale about what happens to kids who've grown without families, one that strives to be honest but still hopeful. Children like Victoria may be able to survive on their own, but in order to do better than that - to thrive - they need support. But it's never too late to learn how to love. Premi e riconoscimentiMenzioni
"The story of a woman whose gift for flowers helps her change the lives of others even as she struggles to overcome her own past"-- Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Già recensito in anteprima su LibraryThingIl libro di Vanessa Diffenbaugh The Language of Flowers è stato disponibile in LibraryThing Early Reviewers. Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.6Literature English (North America) American fiction 21st CenturyClassificazione LCVotoMedia:
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Il messaggio che l'autrice ci trasmette e' che se abbiamo avuto un passato difficile allora abbiamo il diritto di ferire gli altri. Se esiste una via d'uscita da questo circolo vizioso, si legge tra le righe del romanzo, non passa attraverso la nostra maturazione e il superamento della nostra identita' di vittima, ma passa attraverso la pazienza infinita e l'amore illimitato e incondizionato di coloro che ci stanno attorno. Qualora chi ci circonda non disponesse di pazienza e non fosse una sorgente inesauribile di amore incondizionato, allora sarebbe giustificato il perpetuare la nostra condizione di dolore e il continuare a ferire gli altri. Dunque chi e' stato ingiustamente ferito o maltrattato ha ricevuto in virtu' di questa sua sventura un lasciapassare a vita che lo autorizza a trattare male gli altri facendoli soffrire inutilmente e senza ragione.
Non sono certo che questo sia un messaggio positivo e non mi sento di condividerlo. Una simile attitudine non aiuta a rompere il loop di violenza che sovente si tramanda con grande sofferenze di generazione in generazione. E' mia profonda convizione che siamo tutti responsabili delle nostre azioni, anche quando le condizioni ci sono particolarmente avverse. Assumerci le nostre responsabilita' e' l'unico modo per trasformare noi stesse da vittime a costruttori e protagonisti della nostra esistenza. Ovviamente il supporto delle persone che ci circondano rimane fondamente per compiere questa transizione. ( )